Perché non siamo consapevoli dei pensieri, dei sentimenti ecc. degli altri, oppure non possiamo vedere “il mondo” da una diversa prospettiva? - Risposte di Francis – 74

Francis Lucille

Caro Francis, grazie per le tue risposte a così tante domande: ciò è di grande aiuto. La mia domanda riguarda la coscienza. Se la nostra reale natura è coscienza, che è illimitata, come mai, una volta illuminati, non siamo consapevoli dei pensieri, dei sentimenti ecc. degli altri oppure non possiamo vedere “il mondo” da una diversa prospettiva? Naturalmente, non essendo illuminata, questa è una domanda ipotetica! Comunque io suppongo che coloro che conoscono se stessi in quanto coscienza, non abbiano questa esperienza. Ho visto il tuo video che parla della coscienza come spazio e degli individui come cesti pieni di mele (sensazioni), arance (pensieri) e banane (qualunque altra cosa!). Ma, da quel che sembra, se noi siamo lo spazio, non dovremmo essere in grado di vedere dentro tutti i cesti e sentire tutte le sensazioni? So che hai detto: “probabilmente lo siamo ma non ricordiamo se eravamo presenti o meno, poiché non possiamo essere sicuri di essere stati presenti in tempi diversi dal presente”. Però il fatto che non ci ricordiamo mai, mi crea confusione. Spero che il mio discorso abbia un senso! Grazie. Ronda

Cara Ronda,

Tu chiedi: “ per quale motivo non siamo consapevoli dei pensieri, dei sentimenti ecc. degli altri oppure non possiamo vedere “il mondo” da una diversa prospettiva?”

Questa è una domanda fondamentale.

Risposta breve:

Come sai che non lo sei? Trova la prova che non lo sei. Non c’è.

Risposta lunga:

La mente umana conosce solo una mentazione* alla volta, sempre nel presente. Quando si conosce una mentazione passata, in realtà ciò avviene sotto forma di un ricordo presente, sempre “ora”, adesso. E’ questo ricordo attuale che fornisce agli “altri tempi di questa mente attuale” un’esistenza apparente. In assenza di un ricordo attuale, non vi è l’esperienza di “altri tempi di questa mente attuale”; ma allora non vi è neanche l’esperienza della mente presente, c’è soltanto l’esperienza della mentazione attuale che sorge da, esiste in, e svanisce di nuovo nell’esperienza, nel “consapevolizzare”, e che quindi non è altro che la consapevolezza stessa. La mente personale di Ronda, perciò, è un’illusione proiettata sulla realtà-coscienza-natura divina, attraverso la creazione di mentazioni specifiche che potremmo chiamare “i ricordi di Ronda”. La “mente di Ronda” è il nome di uno dei molti canali che la coscienza crea in questo modo e che poi guarda.

Ce ne sono, infinitamente, molti altri, tra cui “La Mente di Francis”, costituita dai “ricordi di Francis” e la “Mente Universale”, formata da “i ricordi di tutte le menti”. La Mente Universale, in realtà non è affatto diversa dalla Mente di Ronda o dalla Mente di Francis, è ancora un’illusione proiettata sulla realtà della coscienza, un’illusione che conferisce agli “altri tempi di tutte le menti” un’esistenza apparente.

La tua domanda alludeva alla mente, come se, se la coscienza fosse universale invece che personale, questa mente universale potesse essere parte della nostra esperienza umana. Ma allora la nostra esperienza umana non sarebbe più umana. Può essere interessante notare, inoltre, che l’esperienza della mente universale e l’esperienza della nostra vera natura non sono uguali, e che l’esperienza della mente universale non ci libera dall’ignoranza. Ecco perché, in molte tradizioni Hindu, la Mente universale resta nell’ignoranza fino a quando l’universo rimane manifestato e non realizza la sua vera natura fino alla dissoluzione universale la quale pone fine al ciclo cosmico. Diversamente da ciò che la tua domanda sembra suggerire, né l’esperienza delle altre menti (che infatti abbiamo) né l’esperienza della mente universale hanno il potere di porre fine all’ignoranza. Sia che noi vediamo il canale “mente di Ronda”, il canale “mente di Francis” oppure il canale “Mente Universale” è il “Noi”, “Io”, l’Osservatore Universale che ha bisogno di sperimentare sé stesso come realtà di tutte le menti, affinché abbia luogo la liberazione.

Un tale mente-corpo liberato, diventa lo strumento di Dio. Possa il tuo mente-corpo diventare il flauto di Krishna.

Con amore,

Francis

*Mentazione (mentation): termine coniato da Francis. I pensieri, le percezioni, le sensazioni corporee sono tutte “mentazioni”

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